Eventi - I Convegni A.N.PO.S.DI.

L'Associazione Nazionale Poeti e Scrittori Dialettali, ogni anno organizza due Convegni in diverse città italiane. Uno nel periodo Primaverile, denominato Convegno di Primavera e l'altro nel periodo autunnale, denominato Convegno d'Autunno.

CONVEGNO D'AUTUNNO

BASSANO DEL GRAPPA (VI) 10-14 Ottobre 2013

CONVEGNO D Si è appena concluso il CONVEGNO D'AUTUNNO, tenutosi a BASSANO DEL GRAPPA (VI) 10-14 Ottobre 2013
L’A.N.PO.S.DI. approda in Veneto
I dialetti d’Italia si stringono la mano sul “Ponte di Bassano”
Convegno d’Autunno - Bassano del Grappa (VI) 10 - 14 ottobre 2013
di Sergio Aldrighi (presidente de “Al fogolèr”)


Giovedì 10 ottobre
Nel primo pomeriggio, il gruppo dei mantovani animato di buon umore, parte incrociando le dita per sfidare le cattive previsioni meteo che annunciano acquazzoni e neve sulle Prealpi del nord-est.
Il viaggio è abbastanza breve tant’è che in meno di due ore arriviamo all’Hotel Belvedere di Bassano del Grappa. L’edificio risalente al 1400, situato sulla terrazza naturale all’imbocco della Valbrenta, regala una vista magnifica, la medesima che indusse la scrittrice francese George Sand, durante una sua sosta, a definire Bassano un lembo di cielo caduto in terra. L’hotel vanta una centenaria storia di ospitalità. La confortevole struttura, pur essendo grande, non può ospitare i circa centoventi convegnisti provenienti da quasi tutte le regioni italiane, cosicché una parte è ospitata presso il vicino Hotel Palladio, appartenente alla stessa catena Bonotto Hotels, dotato anche di capiente Sala congressi.
Si procede alla registrazione e alla sistemazione nelle camere, dove troviamo la rivista Voci Dialettali, due copie del Quaderno di Poesia Dialettale, fresco di stampa, una bellissima litografia, opera dell’artista Nicola Sacco, un libro di Eusebio Vivian, materiale informativo sulla città di Bassano e alcuni omaggi, compreso il cucco portafortuna. Il primo appuntamento è all’Hotel Palladio. Appena entrati, inizia il piacevole cerimoniale di riabbracciare gli amici conosciuti ai precedenti convegni con i quali si conversa volentieri. Dopo le riunioni del Consiglio direttivo e dei Delegati regionali, giunge il momento per l’Assemblea dei soci. Al tavolo dei relatori oltre al Presidente dell’Associazione, Dott. Mimmo Staltari, sono presenti il segretario generale Giampaolo Catalucci e la Vice presidente Pina Sozio. S’inizia con il benvenuto d’accoglienza e le comunicazioni del Presidente che, tra l’altro, ci manda i saluti di alcuni soci, impossibilitati a partecipare al convegno, tra i quali anche il Vice presidente Augusto Borsari. Ci informa pure dell’improvvisa scomparsa del Prof. Claudio Angelini, saggista, narratore, traduttore, critico letterario e validissimo poeta. Dopo aver illustrato i punti salienti del programma, mostra il suo compiacimento per essere riuscito a organizzare, per la prima volta, un convegno nella Regione Veneto, a sessantuno anni dalla fondazione dell’A.N.PO.S.DI. Si procede quindi alla presentazione dei nuovi soci e alla consegna delle relative tessere .
Ultimata la prelibata cena, la serata continua con lo spettacolo di folklore “A filò” con il gruppo “I ruspanti” condotto da Nini Bosio e Eusebio Vivian. Nella magica atmosfera musicale di cornamusa e fisarmonica, sono state presentate alcune scenette rievocando vecchi mestieri e le gesta di chi si radunava di sera nelle stalle durante il periodo invernale. La fantastica interpretazione incastonata da canti, orazioni, favole e filastrocche, ha messo in risalto lo spirito di unione e i sani insegnamenti della civiltà contadina.

Venerdì 11
Si aprono ufficialmente i lavori con il saluto del nostro Presidente e del Sindaco di Bassano del Grappa, Dott. Stefano Cimatti. Per l’amministrazione comunale sono inoltre presenti il Vice Sindaco Prof. Carlo Ferraro e la Presidente della Commissione cultura, Dott.ssa Paola Bertoncello. Si avvertono nei loro interventi l’entusiasmo e la soddisfazione a ospitare per la prima volta un Convegno di poeti dialettali provenienti da tutta Italia, in un territorio nel quale la cultura e la lingua dialettale, sono profondamente radicate e apprezzate, grazie al proficuo lavoro dell’Accademmia Aque Slosse e del Gruppo “Amissi de’a poesia”.
La vice presidente Pina Sozio presenta il Prof. Nicola Parolin, laureato in lettere e filosofia, insegnante, storico ed esperto di cultura locale, che apre la relazione sul tema: Bassano del Grappa- Storia e Cultura. Il professore disserta brillantemente con preziose citazioni e riferimenti storici che saranno fondamentali per la successiva visita al centro storico. Il nome di Bassano deriva da Gens Bassia che indicava la proprietà agricola di un certo Bassio, ubicata sull’altura della città e reperti ritrovati nei dintorni di Angarano testimoniano un insediamento precedente all’arrivo dei Romani. Fonti scritte confermano, invece, l’esistenza di un primo nucleo del borgo già nel 998 con la Pieve di Santa Maria e nel 1150 con il castello. Il maggior splendore di Bassano si manifestò nel periodo della dominazione veneziana. Per quattro secoli la Serenissima mantenne pace e serenità con beneficio nel settore tessile e dell’oreficeria. Il cinquecento vide poi la proliferazione artistica della Famiglia Da Ponte e editoriale delle stamperie Remondini. La città si ritrovò coinvolta, in seguito, in due tragici periodi. Gli incessanti e cruenti scontri della prima guerra mondiale provocarono la morte di ventitremila soldati, che furono sepolti nell’Ossario del Monte Grappa. Altro momento drammatico fu “il rastrellamento del Grappa” (più di cinquecento morti e quattrocento deportati) che culminò il 26 settembre del 1944 con trentuno impiccagioni nei viali cittadini.
L’inizio dell’escursione è caratterizzato da un momento di vera commozione in Viale dei Martiri, quando il nostro ambasciatore Eusebio Vivian mentre racconta certi soprusi compiuti sugli impiccati, non riesce a trattenere le lacrime. Proseguendo la camminata ammiriamo in successione il Castello degli Ezzelini, il Duomo e il famoso Ponte Vecchio, sul fiume Brenta, costruito interamente in legno secondo i disegni del celebre architetto Andrea Palladio. Con l’ausilio delle guide visitiamo le tre piazze sulle quali si affacciano antichi palazzi affrescati. Di grande rilievo la Loggia del Podestà, integrata nell’odierna sede del Municipio, sul cui frontale risalta un incantevole orologio settecentesco, opera dell’ingegnere meccanico Bartolomeo Ferracina. Ultima tappa al Museo Civico nella cui ricchissima pinacoteca sono esposte molte opere del pittore bassanese Jacopo da Ponte e dell’illustre scultore Antonio Canova.
Il pomeriggio inizia con il saluto del presidente dell’Accademmia Aque Slosse, Valerio Agostino Baron e la relazione del Prof. Evaristo Borsatto che ci espone brillantemente, inserendo alcuni piacevoli aneddoti, quali sono i peculiari prodotti della terra (asparago, sedano, ciliegie, castagne, olive) e le attività artigianali (ceramiche, smalterie, oreficerie, distillerie) di Bassano del Grappa.
Si entra poi nel vivo del convegno con i trepidanti poeti dell’A.N.PO.S.DI. che scalpitano in attesa del loro turno. Com’è consuetudine la declamazione di ogni poesia è preceduta da una breve ma mirata introduzione realizzata con pazienza e maestria dal Presidente Mimmo Staltari, che ne esalta il contenuto, mette a proprio agio il poeta e cattura l’attenzione di chi ascolta. In assenza del socio cantante-chitarrista Giorgio Bruzzese, gli intermezzi musicali e gli stacchetti alla premiazione del “Premio Bassano del Grappa” sono affidati al fisarmonicista locale Giuseppe Pirazzo. L’intensa giornata termina dopo cena con l’impeccabile esecuzione di cante alpine da parte del Coro Edelweiss A.N.A. Montegrappa diretto dal M° Massimo Squizzato, con intermezzo poetico del Gruppo “Amissi de’a poesia”Aque Slosse, presieduto da Adriano De Angeli.

Sabato 12
Se il bel giorno si vede dal mattino…meglio munirsi d’ombrello. Si parte in pullman per una gita fuori porta. La prima destinazione è Marostica, cittadella caratteristica per le antiche mura, che discendendo dal Castello superiore, avvolgono il borgo e si congiungono al Castello Scaligero inferiore. L’impatto visivo con la Piazza degli Scacchi è davvero accattivante per scattare foto ricordo e i vicini negozi di preziose ceramiche invogliano agli acquisti le nostre signore, che si dileguano in un battibaleno. Poveri bancomat! Ricomposte le coppie, visitiamo il castello, il museo dei costumi della partita a scacchi e poi si riparte alla volta di Cartigliano per ammirare Villa Cappello “Morosini”, sede del Municipio, l’unica villa veneta con il colonnato tutto intorno, il cui progettista fu probabilmente Francesco Zamberlan, uno degli ultimi collaboratori del Palladio. Ci si avvia, quindi, verso Rosà per conoscere le peculiarità di Villa Dolfin Baldù. La villa situata al centro di una corte chiusa, risale alla seconda metà del settecento e s’inserisce in un panorama campestre rimasto tutt’oggi integro. Nelle adiacenti barchesse si trovano una raccolta di animali imbalsamati, le scuderie e il museo delle carrozze. Dopo pranzo si riprendono i lavori con la relazione di Eusebio “Berna” Vivian sul tema: “La poesia a Bassano del Grappa dalle origini del borgo ai giorni nostri”. L’illustre relatore, presidente emerito dell’Accademmia Aque Slosse, scrittore, poeta, storico, esperto di cultura e tradizioni del mondo contadino, ci informa in modo avvincente del progressivo diffondersi della poesia dal 1500 che portò alla pubblicazione di un’antologia cui parteciparono oltre duecento verseggiatori. Poi cita Gino Pistorello, il poeta di Bassano per antonomasia, al quale è dedicato il “Premio per giovani poeti”, una sezione che fa parte del Premio “Aque Slosse” nato nel 1976 da un’idea di Eusebio Vivian.
Si arriva finalmente alla premiazione della Prima edizione del Premio quinquennale per opere edite in lingua dialettale “Città di Bassano del Grappa” con la prevista declamazione di una poesia per ciascun vincitore regionale. Il presidente Mimmo Staltari, soddisfatto e raggiante, ringrazia sia il presidente dell’Accademmia sia i rappresentanti dell’Amministazione comunale per il sostegno alla programmazione di un premio letterario così rilevante. Elogia pure l’impegno dei delegati regionali per aver formato e presieduto le relative giurie in un lavoro non certo facile, nel dover scegliere un solo vincitore tra le opere pervenute. S’inizia dalla Valle d’Aosta per terminare il viaggio in Sardegna. Ogni poesia è preceduta da una canzone regionale eseguita dal “Coro di Bassano” fondato dal maestro Marco Crestani e magistralmente diretto dal M° Bruno Marin. L’eccellente abbinamento crea nella sala un clima particolare che si fonde con l’inquietudine e l’emozione dei premiati. Dopo la Cena di gala con immancabile taglio della torta, l’intrattenimento serale è affidato al Coro “Valbrenta” diretto dal M° Paolo Signori, con intermezzo del poeta Salvatore Calabrese, che interpreta magistralmente la maschera di Pulcinella in una scenetta adattata alle vicende storiche di Bassano sotto l’assedio dei nazisti.

Domenica 13
All’ora di colazione si diffonde la notizia che forse non si celebrerà la Santa Messa per un improvviso malore del Frate Cappuccino. Nulla però è irrimediabile. L’ imperativo, di manzoniana memoria è: la Messa s’ha da fare! As fa prèst a dìral ma cume as fa sensa pret ? Grazie all’Influsso disceso dal cielo e all’incisiva missione ricognitiva nelle chiese di Bassano dei tessitori Eusebio Vivian e Mimmo Staltari, si è giunti alla disponibilità dell’anziano Arciprete Fernando Mattarolo. Rientrato l’allarme, c’incamminiamo per il Duomo di S. Maria in Colle, dove possiamo ammirare la pala d’altare e la “Lapidazione di Santo Stefano” entrambe attribuite a Leandro da Ponte. Inizia quindi la celebrazione ricca di toccanti momenti come le preghiere declamate nei vari dialetti e la consegna dei cesti di prodotti regionali durante l’offertorio. Alla fine della Santa Messa il Presidente Mimmo Staltari ha ringraziato e fatto consegnare all’Arciprete una pergamena e la statuetta dell’associazione. Lui, commosso, ha dichiarato che questo è stato il momento più bello della sua vita. I lavori del pomeriggio si aprono con la relazione di Elio Fox, Presidente del Cenacolo Trentino di Cultura dialettale, direttore della rivista “Ciàcere en trentin”, delegato regionale dell’ Anposdi, sul tema: “La poesia dialettale nel triveneto”. L’autorevole relatore ci delizia descrivendo non solo l’intensa attività del suo cenacolo ma menziona pure il mirabile lavoro sulla lingua dialettale svolto da altri gruppi di questo vasto territorio. Esprime la sua soddisfazione per il rapporto d’amicizia e di scambi culturali, istaurato con numerose associazioni dell’Italia settentrionale, rimarcando che il confronto aiuta la crescita.
Si passa poi al Recital del 2° gruppo di poeti con intermezzi musicali interpretati impeccabilmente col flauto dal Maestro Alberto Mattarucco. Come rileva il nostro Presidente, quando la poesia diventa musica e la musica diventa poesia si raggiunge un effetto sublime. Nel dopocena mentre il Convegno volge al termine, assistiamo all’esilarante esibizione del Gruppo “I Storicanti” diretto da Anita e Ruggero Baggio, che ci allietano con le loro canzoni Le note dei valzer stuzzicano alcune coppie di ballerini che si cimentano subito in vertiginose giravolte. Il grande applauso in chiusura di spettacolo segna anche la fine di una magnifica quattro giorni a Bassano del Grappa che registra un bilancio veramente positivo in ogni sfaccettatura. Ai relatori intervenuti, ai rappresentanti del Comune, dell’Accademmia Aque Slosse, ai curatori dei vari spettacoli e alla Famiglia Bonotto sono state consegnate in nome dell’A.N.PO.S.DI. pergamene di ringraziamento. Ancora una volta il Presidente Mimmo Staltari, sempre preciso a curare anche i minimi dettagli, coadiuvato dall’inseparabile moglie Teresa Scarfò e dai suoi stretti collaboratori, può sentirsi appagato per l’ottima riuscita di questo primo Convegno nella Regione Veneto. Cala il sipario, ci si stringe la mano, elogiamo lo chef e il personale dell’Hotel Belvedere, porgiamo un doveroso saluto al Generale Giardino e come il fluire del Brenta anche noi mantovani scorriamo verso la bassa, culturalmente arricchiti.



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